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Oratorio di S.Croce

Cenni storici ed artistici

Si tratta di un modesto fabbricato incorporato in una piu’ ampia casa colonica e rilevabile solo da una croce posta sulla parete frontale. L’interno al contrario presenta una serie di stucchi ed ornati paragonabili ad una vera e propria chiesa.

Il podere con gli edifici sovrastanti era di proprieta’ di Rinaldo Accarisi dal 1665 ma privo apparentemente di oratori.

Pervenne alla fam. Fochi nella seconda meta’ del ‘700 (probabilmente tra il 1770 ed il 1783). Essi fecero ristrutturare gli edifici, compreso l’oratorio che venne descritto nel 1783 come “di fresco ingrandito ed ornato”.

Dal 1830 e’ un oratorio della fam. Gozzadini, e viene definito nel libro “CHIESE PARROCCHIALI DELLA DIOCESI DI BOLOGNA“ del 1844 come “di moderna costruzione ed ornato con molte sculture”.

Un quadretto ancora oggi visibile all’interno e qui traslato dall’oratorio di famiglia presente nella villa, informa che dal 1714 venne concesso dal cardinale Ulisse Gozzadini di celebrare messa dai suoi familiari nei suoi oratori.

Un cabreo dell’ “Agrimensore” Vincenzo Fontana del  20 Gennaio 1783, ritrae il podere per intero e appunto gli edifici da cui si ricava la sostanziale corrispondenza con gli edifici attuali ed anche la presenza dell’oratorio.

All’interno l’altare e’ affiancato da due puffi che a mo’ di talamoni sorreggono finti capitelli. Le quattro porte laterali sono impreziosite da stipiti sormontati da balaustre con testine femminili.

Il bassorilievo col “Cristo caduto sotto la croce” nel fronte dell’altare ed il “Padre Eterno” sulla sommita’ dell’abside, paiono pero’ essere piu’ antichi forse inizio XVIII secolo.

Gli interventi decorativi sono probabilmente ad opera del plastificatore Giacomo Rossi, tra i più valenti scultori della fine del XVIII secolo. All’interno dell’oratorio erano conservate all’epoca della proprietà Gozzadini anche alcune reliquie afferenti alla Croce (oggi esposte in un altare laterale della Chiesa di S. Maria della Vita in Bologna).

L’Oratorio è stato per molti anni, e continua tutt’ora ad essere un luogo caro alla comunità locale e in particolare della parrocchia di Villanova, in quanto tappa della Via Crucis cittadina e in passato meta della processione del Corpus Domini e di abitudine aperto ogni 14 settembre, giorno dell’Esaltazione della Santa Croce.

L’Oratorio è stato restaurato a seguito dell’aggiudicazione di un bando regionale dedicato al patrimonio culturale rurale privato che ha concesso un contributo grazie a fondi del PNRR.

Il restauro conservativo dell’Oratorio è stato avviato nel 2022 e si è concluso alla fine del 2024.

Il progetto, dal costo complessivo di oltre 149.000,00 € ha previsto il restauro degli stucchi, del pavimento alla veneziana, degli infissi originali, del mobilio in legno, del restauro del quadro che sovrasta l’altare, la nuova illuminazione a LED, la rifunzionalizzazione dei locali coro e sacrestia e gli interventi di deumidificazione e di ripristino dell’intonaco nelle parti basse delle pareti, ammalorate a causa dell’umidità di risalita.

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